Patologie

La struttura funzionale più importante dell’apparato visivo

Distacco della retina

Il distacco di retina rappresenta uno degli eventi più seri ed urgenti per l’occhio e la vista, da trattare chirurgicamente al più presto, in emergenza e con tecniche appropriate.

La retina è la più interna delle tre tonache costituiscono il bulbo oculare, e aderisce esternamente alla tonaca vascolare (uvea) e internamente al corpo vitreo, il tessuto connettivo gelatinoso che riempie i 4/5 posteriori del bulbo.

La retina è costituita da strati multipli di cellule nervose ed ha un ruolo fondamentale per la visione, poiché capta attraverso i suoi fotorecettori i segnali luminosi e invia le informazioni alla corteccia cerebrale tramite il nervo ottico.

Il distacco di retina consiste nella separazione degli strati che la compongono, determinata da un accumulo di fluido, detto fluido sottoretinico. Dopo appena 48-72 ore dal distacco inizia la morte delle cellule: ciò provoca la perdita progressiva della vista, soprattutto se la porzione di retina distaccata è quella centrale.

Poiché il tessuto retinico danneggiato non è sostituibile né con protesi artificiali né con trapianti come il tessuto corneale, bisogna intervenire al più presto.

Clinicamente il distacco di retina può essere classificato in base ai meccanismi patogenetici che lo determinano.

Il distacco di retina regmatogeno, dal greco ρίγμα che significa rottura, si verifica come conseguenza della rottura del tessuto retinico e al conseguente ingresso del liquido nello spazio sottostante.

Il distacco di retina trazionale consiste nella separazione degli strati retinici provocata dalla trazione centripeta esercitata sulla retina da membrane patologiche.  Può essere puro in assenza di lacerazioni o combinato trazionale-regmatogeno per la presenza anche di lacerazioni.

Il distacco di retina essudativo, causato dall’eccessiva formazione di fluido sottoretinico. Questo caso si può prevedere anche solo una terapia medica, senza ricorrere alla chirugia.

Il distacco della retina è sempre anticipato da alcuni segnali, come la comparsa improvvisa di mosche volanti e corpi scuri fluttuanti davanti alla vista (miodesopsie), improvvisi lampi di luce in uno o entrambi gli occhi, uno scotoma, ovvero un’ombra o una tenda che copre parte del campo visivo.

La comparsa di corpi scuri nella vista e lampi di luce (miodesopsie e fotopsie) deve mettere in allarme il paziente e spingerlo a sottoporsi al più presto ad una visita oculistica: la miglior prevenzione consiste nel conoscere i sintomi e in controlli della vista periodici. È importante sapere che le miodesopsie non scompariranno con il tempo, ma saranno sempre visibili, soprattutto in presenza di variazioni di luminosità. Con il tempo tuttavia le macchie si riducono lievemente e il fastidio diminuisce.

I pazienti più a rischio sono i grandi miopi, anche in giovane età, e tutti coloro che si sono sottoposti ad intervento di cataratta. Un’accurata visita oculistica, con l’esame del fondo oculare, consente di identificare la rottura e/o il distacco di retina e di intervenire nel modo più veloce ed opportuno.

Il trattamento laser delle aree che risultassero causa di indebolimento della retina è il primo intervento fondamentale per prevenirne il distacco. La procedura si esegue ambulatorialmente ed è rapida e semplice.

 Quando il distacco coinvolge invece un’area significativa della retina è necessario intervenire chirurgicamente. La chirurgia per il distacco di retina prevede essenzialmente due approcci: ab-esterno, chirurgia episclerale senza entrare all’interno dell’occhio e ab-interno, con la vitrectomia.

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